Le nozze è una tragica commedia realistica. La storia dell’amore e dei soldi.  E dell’amore per i soldi. Una storia semplice, tipicamente polacca. La sua universalità sta nel preciso ambientamento dell’azione del film. È un ambiente contemporaneo, provinciale. Podkarpacie è una regione specifica. Il capitale straniero non ci è ancora arrivato, la gente se la deve cavare da sola. I contadini sono ingegnosi, ognuno sa fare tutto. Ognuno è specialista e si intende di molte cose, soprattutto di edilizia. Ed ognuno costruisce una propria casa, conta solo il prezzo basso e la velocità.  Casa accanto a casa, su piccoli pezzetti di terra. Case vecchie di legno e case nuove di mattoni vuoti, con tetti di lamiera ed eternit, circondate da recinti vecchi riparati innumerevoli volte. Il cane che riceve una catena nuova solo quando quella vecchia è troppo arruginita. L’erba che non viene falciata, perché serve come cibo per gli animali.  Nei cortili arruginiscono vecchi trattori, continuamente riparati, vecchie auto, materiali da costruzione. Non c’è ordine, non c’è gusto. In questo ambiente brutto ma pratico, si svolge l’azione del film. Tutto è vecchio, sporco, riparato mille volte. La Audi TT sembra un oggetto dal cosmo. È l’unica cosa nuova e luccicante. L’oggetto di invidia e desiderio. Il simbolo del mondo al quale mirano, della vita che desiderano.
Il film ha alcuni strati. Lo strato elementare è destinato allo spettatore di massa, che vuole soprattutto divertirsi. In questo strato c’è la logica d’azione che tiene in tensione, l’umore e lo spavento, le chiare motivazioni dei protagonisti, i dialoghi comici. C’è anche un semplice messagio: i soldi non danno felicità, l’uomo avaro perde il doppio, non è mai così male poiché non possa essere peggio… Negli strati veri ci sono delle allusioni, citazioni e una gamma completa di osservazione del costume.

Attori
Dalle faccie degli attori si vede che la vita non è leggera. Questo difetto li rende molto più interessanti. Il fattore più importante che ci unisce è il modo di guardare il cinema. Ognuno di noi, a modo suo, cerca la verità del film. La chiave è il naturalismo. Questo film viene recitato senza  falsi gesti. Recitato organicamente. Dalle viscere.

Il ritmo del film
I Polacchi bevono spesso e volentieri, specialmente alle nozze. Ho diviso la sbornia nuziale in cinque tappe che cominciano e finiscono nei punti importanti del film. Questa divisione determina il suo ritmo.

1. L’impassibilità – i primi brindisi, ancora un po’ timidi. Questa tappa dura il primo atto fino al punto di svolta (quando Wojnar perde un dito e Kaśka ordina di picchiare Mateusz).    Il ritmo della storia è lento. Le prese sono lunghe e corrette. Pian piano entriamo nella storia.

2. Lo stato dell’allegra ubriachezza – molte vibrazioni positive, i protagonisti stringono le amicizie, scrupolosamente badano alle apparenze. Questa tappa inizia con il primo punto di svolta,  dura la metà del secondo atto, cioè fino al momento in cui viene firmato l’atto notarile (punto centrale del film). Le prese sono più brevi, la cinepresa lavora con dinamicità (steadycam). Il ritmo del film diventa più veloce.

3. L’ubriacchezza – gli scherzi finiscono, cominciano le liti. Si rivelano delle passioni nascoste, pian piano i freni si sbloccano. L’inizio di questa tappa è determinato dal punto centrale del film, la fine si trova nel secondo punto di concentrazione, quando Wojnar viene a sapere che la macchina  risulta rubata. In questa tappa non ci sono prese statiche.  I fotodrammi diventano “soffocanti”. Cinepresa nervosa. Il ritmo sempre più veloce.

4. La tappa seria – tutti bevono alla follia. È una tappa per gli uomini veri e duri. Chi è debole, viene eliminato.  Inizia nel secondo punto di concentrazione e finisce con il secondo atto, nel secondo punto di svolta, quando Wojnar viene a sapere quanto vale la terra e quando Kaśka viene a sapere che Janusz si e’ sposato con la macchina. È una tappa caotica, il lavoro di cinepresa non è tanto importante, più importante sarà l’intromissione di montaggio. Le storie, le scene, i fili si rompono. Come i discorsi che vengono rotti a metà parola, perché i protagonisti ubriacati si addormentano.

5. L’ultima tappa  - alcuni bevono ancora, alcuni si addormentano, altri smaltiscono la sbornia. L’ultima tappa comincia insieme al secondo punto di svolta e dura tutto il terzo atto. Tutto viene chiarito. C’è il tempo per la calma. Per il rassegnamento.

© Grupa Filmowa 2004
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